Guida su come muoversi quando l’anziano non è autosufficiente o soffre di demenza o di Alzheimer. A chi rivolgersi per assistenza a domicilio o ricovero.
Arriva una certa età che, per forza di cose, si deve alzare bandiera bianca. Le forze non ci sono più ed il bastone di legno nemmeno. C’è bisogno di un altro punto di appoggio, umano e istituzionale, per continuare a vivere in maniera dignitosa (concetto a cui ogni essere umano ha diritto, anche secondo le leggi ed i trattati internazionali).
La famiglia, però, non sempre ha le possibilità materiali per farsi carico di una persona anziana. I figli lavorano, i mezzi sono quelli che sono. Ci si deve appoggiare a una badante, ad una struttura di ricovero. Ricordiamo anche che l’assistenza agli anziani da parte dei figli è un dovere legale.
Anziani: il diritto di essere assistiti dai figli.
Questo è un presupposto non indifferente. L’assistenza agli anziani è un dovere dei figli, che non possono limitarsi a «scaricare» il genitore di una certa età ad una struttura, pubblica o privata che sia, ma che devono seguire le sue esigenze, l’evoluzione delle sue condizioni di salute ed economiche, insomma: fare per il genitore quello che il genitore ha fatto per loro quando erano piccoli. La vita è una ruota che gira.
E questo è il primo passo per garantire l’assistenza agli anziani, che deve precedere qualsiasi altra mossa. I figli devono provvedere al sostentamento dei genitori anziani e, se necessario, versargli anche gli alimenti, in base alle loro capacità e alle loro possibilità. Altrimenti rischiano non uno ma due reati: la violazione degli obblighi di assistenza familiare e l’abbandono di persona incapace.
Assistenza anziani: la scelta di curarlo a domicilio
Se le condizioni di salute (fisica e psichica) lo consentono, l’assistenza agli anziani può essere fatta a domicilio. Ma cosa fare? Ci sono tre opzioni. La prima è quella di appoggiarsi ai servizi sociali del Comune di residenza e/o dell’Asl. La seconda, assumere una badante. La terza appoggiarsi ad agenzie specializzate.
Può essere seguito a casa anche l’anziano che comincia a presentare qualche problema di demenza senile se non, addirittura, di morbo di Alzheimer. Con i dovuti aiuti a cui hanno diritto lui e la famiglia.
La badante dovrà:
prendersi cura della persona assistita. Per «cura» si intende non solo l’assistenza da un punto di vista sanitario (dare le medicine, controllare la pressione, provvedere alla sua pulizia personale) ma anche da un punto di vista, per così dire, umano: fargli, cioè, compagnia. Nel caso della badante che lavora ma anche vive nella casa di un malato non autosufficiente, la badante è tenuta a fare o ad aiutare a fare all’assistito le cose che lui non è più in grado di fare da solo;
tenere in ordine la casa e renderla vivibile dal malato;
preparare i pasti per l’assistito agli orari e secondo le indicazioni ricevute dai familiari o dal medico;
mettere pannoloni e altri ausili se fossero necessari.
E’ importante, nel momento in cui si prendono i primi accordi con la badante, fissare i suoi compiti in modo ben chiaro, possibilmente per iscritto, in modo da evitare degli equivoci in futuro.
Così come è fondamentale che la badante sia in grado di capire e di leggere correttamente l’italiano: solo così, in caso di emergenza o di necessità, sarà in grado di chiamare un’ambulanza, di leggere le prescrizioni di un medico, di comunicare – anche con l’assistito – in modo efficace.